domenica 21 luglio 2019

La sorgente

Ormai vecchio, camminavo lassù. Avevo il passo lento e pesante, e i capelli grigi e radi. Sentivo il respiro delle rose di macchia, colorate da polline di stelle, e sui petali volavano le falene. Un vento piacevole ascoltava il mormorio delle foglie. Le radure, che un tempo raggiungevamo tenendoci per mano, erano monasteri sospesi in attesa di salire al cielo. Una sorgente raccontava una storia mai dimenticata. Nelle acque, era riflesso il tuo sguardo profondo di gitana, che ascoltava quella storia. Volevo lasciarti la mia ombra, ma era un'ombra stanca e fragile che viveva sola a novembre in un giardino dove i fiori erano spenti.
A volte passano nuvole lente, e sento l'eco del tuo canto e il pianto di una chitarra. Allora torna quella visione: una lunga e sottile ombra di una duna, dove quel giorno ci siamo persi per sempre.

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