Sulle nere curve dei monti, meditava la luce delle stelle. La notte profumava di mistero ed echi di silenzi, e dimenticavo il caos del mondo. Udivo le note di una viola e di un clavicembalo. Improvviso un soffio d'arpa sussurrava il tuo nome e si aprivano le porte dei ricordi: ti vedevo con il nostro angelo bruno fra le braccia sotto un cielo stanco, dove si perdevano gli orizzonti.
Ora porto con me la dolce tristezza dei tuoi occhi e il sorriso della bambina, e sento le vostre voci in lontananza.
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