Il mio piccolo regno, nascosto nei boschi e invaso dalla nebbia, appariva come un eremo che conservava misteri e segreti da raccontare al cielo. Una folata di vento sollevava la tua ombra, portandola lontana, e non potevo più raggiungerla.
Diradava la nebbia, e nella quieta luce d'ottobre si affacciavano gli angeli dal balcone del cielo, per ascoltare la melodia dell'autunno. Poi lunghi silenzi, e le ali di un angelo mi sfioravano lasciandomi l'eco di un ricordo.
Riprendevo il cammino e udivo la voce lontana di una bambina, che diceva: " A bientot!". Nel frattempo, un raggio di sole morente si spegneva sulle mie spalle.
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