Quel vecchio cogli occhi da bambino era tornato lassù, nel borgo spento e senza voci. In un giorno di sole riposava o, forse, sognava, sotto l'ombra di un'antica quercia ferita dalle tempeste. Come unico abitante di quel luogo muto, lo consideravo custode di lontani ricordi. Da buon montanaro, era di poche parole, ma il suo sguardo era un lungo racconto. Mi accennava di dune e deserti, e altre cose che non dirò. Fissandomi timidamente, diceva: "Quando cammini su quel sentiero, di notte si sente il pianto di un'ombra. Non tornarci".
Un anno dopo, ero lassù. L'erba sotto la quercia era bagnata da lacrime di stelle.
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