In un piccolo spiazzo, nel folto della boscaglia, rose bianche s'inerpicano su un faggio ormai cadente. Gli abitanti di questa valle s'inoltrano spesso per osservare quest'anomalia, senza però mai permettersi di cogliere una rosa.
Agli escursionisti raccontano una leggenda. Sotto quell'allora rigoglioso faggio si sedevano spesso due innamorati. Un giorno, mentre la giovane leggeva poesie, dal libro caddero due petali che lei usava per segnare le pagine, e così iniziarono a fiorire le rose. Purtroppo il suo ragazzo, inviso ai genitori di lei, partì dal borgo e non diede più notizie di sé.
Fino a qualche tempo fa, ogni anno, a maggio, un'elegante e nobile signora si faceva accompagnare dal maggiordomo in quel luogo particolare, e coglieva due rose ponendole sui resti di una casa diroccata, un tempo residenza del ragazzo scomparso nel nulla.
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