Erano due amici inseparabili. Saturno, il campanaro del paese, era quasi del tutto sordo. Disponeva con orgoglio di un orologio da tasca regalatogli dal parroco, allo scopo di fargli rispettare gli orari delle funzioni.Il suo amico Giovanni, invece, aveva problemi di vista.
I due vivevano insieme in una piccola casa costituita da due stanze, una delle quali aveva un caminetto, e come unica compagnia avevano un bel gatto, affamato esattamente quanto loro.
Il fatto accadde in una tiepida giornata d'ottobre. I due amici erano particolarmente soddisfatti perché avevano preparato la polenta e in più, rara occorrenza, disponevano di due aringhe, dono del parroco. Giovanni posò una delle due aringhe sul tavolo sgangherato, e poi si girò per prendere l'altra. Proprio in quel brevissimo momento di distrazione, l'astuto gatto, con balzo felino, piombò sul tavolo e rubò l'aringa, fuggendo con il bottino in bocca e provocando la disperazione di Saturno. Costui disse allora al compagno:"Mettiti fuori della porta con un bastone, che io guardo dov'è andato il gatto".
Giovanni si appostò e, non appena vide un'ombra, sferrò un gran colpo con il bastone. Purtroppo per lui, però, quell'ombra non apparteneva al gatto, ma al suo amico Saturno, che urlò a squarciagola per il dolore.
Ironia della sorte, una volta rientrati si accorsero che il gatto, quatto quatto, mentre loro erano fuori di casa nel tentativo di acchiapparlo, aveva nel frattempo rubato anche la seconda aringa. E fu proprio da quel momento che il buon Saturno venne soprannominato "aringa".
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