Con il lungo vestito scuro e il fazzoletto in testa, sedeva nel vecchio portico di sasso su una sedia impagliata, mentre la sua gatta nera le dormiva al fianco.
Guardava intorno e gioiva nel vedere il verde macchiato da splendidi papaveri, e fiori blu e gialli che la natura generosamente offriva. Inforcava gli occhiali e leggeva le preghiere della sera sul suo consunto messale, e, prima che il sole sparisse oltre le montagne, si ritirava per andare a dormire. La gatta, felice, la seguiva.
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