domenica 26 luglio 2009

La pianura

In questa piatta e monotona pianura, il sole si confonde con la foschia e d'estate diventa un nemico. Non puoi guardare lontano, si perderebbero i sogni e i ricordi. Il grande fiume scorre stanco e osserva malinconicamente gli insignificanti pioppi. Quando arriverà la fitta nebbia dell'autunno e coprirà tutto, solo allora i miei ricordi e i miei sogni sembreranno più veri.

(La foto è tratta da: http://www.alberini.com/aa/album/ravenna/index.html)

lunedì 20 luglio 2009

La valle abbandonata

La valle abbandonata di giorno tace, si lascia accarezzare dal sole ma rimane indifferente. Gli ospiti si muovono lentamente, senza far rumore: sono in attesa di quei passi amici. Di notte le stelle mandano la luce altrove, la luna sfiora la valle e malinconicamente si allontana. Chiedo d'essere accompagnato in quel luogo da una vecchia guida; mi risponde che non potrà condurmi lassù finché qualcuno non sarà tornato. Altrimenti anche la valle morirà.

domenica 12 luglio 2009

Questa terra

Quassù ci sono torrenti che quando vanno in piena portano ghiaia e sassi verso la pianura. Quassù ci sono acque che bagnano adagio; accarezzano muschio, edere e timidi fiori di cui l'aria e il vento si riprendono i colori. Quassù il vento non provoca danni, ma porta suoni e ricordi oltre l'orizzonte.
Da quassù sono partite intere generazioni di donne e uomini. Questa è una terra rimasta sola, e di notte non dorme ma attende.

venerdì 10 luglio 2009

Quella storia

Rigagnoli d'acqua, mentre scendete dal monte non raccontate a nessuno quella storia. Esili fiori che sorridete e guardate il cielo, raccontategli quella storia. E tu vento, quando scuoti le antiche piante, dimentica quella storia, altrimenti arriverebbe lontano.
Un giorno tornerò lassù e ricorderemo insieme.

(La foto è tratta da www.parcodelfrignano.it)

domenica 5 luglio 2009

L'austera signora

Quella nobile e austera signora viveva sola in una casa antica e isolata. Ogni tanto scendeva al villaggio: era rispettata da tutti e anche un po' temuta. Quando incontrava quel bambino dagli occhi grandi e neri, il suo sguardo diventava dolce e lo accarezzava come avrebbe fatto una madre.
Oggi è arrivata molta gente sconosciuta, certamente i suoi nobili parenti che l'accompagnano all'ultima dimora. Da una povera finestra quel bambino, divenuto ormai ragazzo, aspetta che il silenzio sia più vero; porterà un mazzo di fiori, raccolto nei prati, a quella nobile e austera signora.